Ora si apre per la citta' una
fase nuova, che puo' essere l'inizio di una grande stagione di cambiamento
ma pu˜ anche portare nuovamente questa Giunta Falcomata' in quelle secche
che l'avevano gia' fatto arenare. Per Reggio vale quanto affermato recentemente
dalla figlia di Delors, Ministro del nuovo Governo francese: oggi essere
realisti significa rinnovare profondamente le cose; per Reggio non
e' piu' tempo di gradualismi del colpo al cerchio e alla botte; Falcomata',
a chi in passato chi lo invitava a scelte coraggiose di discontinuitˆ e
di rottura diceva: "vorrei, ma non posso, con questa farina posso fare
solo questo pane": Oggi questo non vale piu', e' il Sindaco che con l'investitura
popolare che ha avuto ha il potere di scegliere la squadra di assessori,
ha la funzione di direzione politica e di coordinamento e pertanto non
ha alibi di sorta. E Falcomata' scegliendo persone valide e competenti per
il suo esecutivo (anche se andrebbe fatta una verifica su alcuni possibili
conflitti d'interesse) ha iniziato con il passo giusto. Ma ci˜ e' solo l'inizio,
perche' i problemi veri e i conflitti scatteranno nel momento in cui si
metterˆ mano a quelle situazioni nelle quali finora non si e' potuto o voluto
entrare; la burocrazia comunale e' uno di queste. E' il terreno su cui sono
cresciuti privilegi, interessi, corporativismi e talvolta intrecci clientelari
e mafiosi: e' opportuna intanto una rotazione dei dirigenti e poi l'avvio
ai concorsi per la copertura degli organici (su 17 dirigenti ve ne sono
in servizio solo 5). Va garantita l'attuazione della legge 241 sulla trasparenza
amministrativa, l'attivazione degli istituti di partecipazione popolare,
l'elezione del difensore civico, il decentramento amministrativo con le
deleghe alle circoscrizioni. La legalita' non pu˜ essere uno slogan e nemmeno
basta la pur significativa decisione di introdurre un assessorato ad hoc.
Essa va riempita di contenuti e di comportamenti amministrativi coerenti.
Durante la campagna elettorale Falcomatˆ ha firmato un documento su questi
temi, che conteneva precise richieste ed impegni che ora vanno onorati
(sapendo che in una cittˆ come Reggio certe scelte non saranno indolori
ed apriranno conflitti anche all'interno delle forze di centro sinistra).
La speranza e' che non succeda come
in passato, quando si e' scelta la via della mediazione ad oltranza precipitando
nella palude del rinvio, del compromesso.
Terminata la luna di miele che
si concede sempre ai vincitori delle elezioni certi nodo verranno al pettine
e le contraddizioni esploderanno. Conoscendo bene diversi assessori della
Giunta Falcomatˆ, non credo che accetteranno di avallare una linea continuista!
Affinche' ci˜ non accada e' importante il ruolo che dovrˆ svolgere il variegato
mondo del volontariato, dell'associazionismo educativo e culturale, della
Chiesa, che in campagna elettorale hanno fatto pesare la loro presenza.
Reggio e' ricca di queste iniziative che per˜ ora sono chiamate a fare un
salto di qualitˆ, abbandonando la politica del proprio orticello e i collateralismi,
per dimostrare di saper volare alto svolgendo una funzione di controllo,
di coscienza critica e di partecipazione attiva ai problemi della Polis.
In questo senso e' emblematica l'esperienza di "Urban", un progetto elaborato da un gruppo di persone provenienti dal
mondo dell'associazionismo e culturale e regalato alla comunitˆ, un fatto
di partecipazione attiva alla riprogettazione della cittˆ che potrebbe
essere ripetuto, valorizzando le grandi competenze e professionalitˆ che
Reggio esprime.
Se e' vero che le politiche di sviluppo
per la nostra regione dovranno essere endogene, dal basso, nella logica
dei patti territoriali, e' questa la strada che a Reggio e non solo a Reggio
dovra' essere percorsa se si vorra' realmente aprire una fase nuova di sviluppo,
lavoro, democrazia e partecipazione.