Ora Locale

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Ricordo di Enzo Santarelli

di Amelia Paparazzo


Nel numero passato di "Ora Locale" abbiamo, in un piccola nota, dato la notizia che Enzo Santarelli, storico illustre e militante politico, era morto. Allora non potevamo fare di più, poiché il giornale era già in bozze. Oggi vogliamo ricordarlo, anche riproducendo un suo articolo pubblicato sul nostro giornale. - La Redazione -


Enzo Santarelli era venuto non ricordo più se due o tre volte a Rende per tenere, per gli studenti di Storia contemporanea della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'UNICAL, alcuni seminari sulla storia d'Italia dal secondo dopoguerra ad oggi. Questa sua presenza all'Università della Calabria coincise con il periodo in cui il gruppo fondatore di ciò che poi diverrà "Ora Locale" discuteva sulle problematiche da affrontare nelle pagine del giornale, sulla sua veste editoriale, sul titolo e così via.
Enzo prese a cuore la nascita del nuovo periodico, e ci seguì costantemente anche se da lontano (abitava a Roma in una splendida casa imbottita di scaffali pieni di libri assieme alla sua compagna Bruna Gobbi, animatrice ed ispiratrice della rivista "LatinoAmerica"). Poi, quando finalmente venne pubblicato il numero zero della rivista, Enzo ci disse di essere rimasto un po' disorientato dalla grafica del giornale, ideata dal gruppo della "Cosa"di Cosenza, e da tutte quelle immagini di canottiere anche strappate che fuoriuscivano da più o meno grandi "fiscelle".
Lo incontravamo, io e Mario, a Roma e ogni volta manifestava il suo interesse per la realtà meridionale, per come era stata nel passato e per come oggi si caratterizzava. La malattia che nel frattempo l'aveva colpito, gli impedì l'uso delle gambe, ma non spense la sua volontà di approfondimento e di studio. Lesse nuovi libri e altri ne scrisse con una caparbietà che rimuoveva gli sforzi terribili cui doveva sottoporsi.
Continuammo ad incontrarlo a Roma; qualche volta ci sentivamo per telefono. L'ultima telefonata che ci fece fu insieme di rimprovero e di incoraggiamento. Cosa era avvenuto? Noi di "Ora Locale" ci eravamo impegnati a promuovere sulle pagine del giornale un dibattito che avrebbe dovuto raccogliere i contributi programmatici di esperti sui settori fondamentali della vita della regione (agricoltura, industria, sanità, turismo, cultura, ecc.) nella prospettiva di un cambiamento effettivo nelle modalità d'intervento dell'ente regionale calabrese. Santarelli, pur dicendosi d'accordo con la nostra iniziativa, ci ricordò con la voce roca che per modificare la situazione della Calabria e di tutto il Mezzogiorno bisognava sostituire soprattutto e definitivamente la classe dirigente meridionale che storicamente aveva utilizzato sempre ogni nuovo movimento, ogni innovazione, ogni esplosione sociale per rafforzare se stessa e il suo potere. Dopo questa telefonata non avemmo più l'occasione di risentirlo. Molto spesso, ora, quando ripenso a ciò che è avvenuto del dibattito suscitato dalle proposte del nostro giornale, all'adesione alle sue iniziative dei gruppi politici più innovativi e accorti della regione, alla cosiddetta assemblea dei 2300 e più di Lamezia, mi tornano in mente le parole di Enzo. Chi sa perché!



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