Ai Cittadini della VI Circoscrizione
I cittadini della VI Circoscrizione San Vito Serraspiga - Stadio, vogliono prendere
la parola.
Le attività dei laboratori
1. Laboratorio per le emergenze.
3. Laboratorio Scuola Quartiere
Al Sindaco della città di Cosenza
Lo dimostrano cinque assemblee popolari tenutesi nella sede della circoscrizione, il
lavoro dei laboratori che hanno tentato di circoscrivere e delineare emergenze,
desideri e idee dei cittadini.
Vogliamo poter partecipare alla scelte, discutere dei nostri problemi e su come
risolverli tutti insieme, vogliamo decidere su come si può e si deve vivere nel nostro
quartiere.
Ci siamo stancati ed anche annoiati dei riti di una politica che chiede solo i voti nelle
campagne elettorali e poi non tiene per niente in conto l'opinione e l'intelligenza dei
cittadini, siamo stufi di vedere sfilare nel nostro quartiere persone con progetti già
definiti e chiusi e quasi sempre fatti da pochissimi per evidenti interessi personali
contro gli interessi di tutti.
La piccola esperienza che abbiamo fatto significa che vogliamo dignità, dignità di
condizioni di vita, dignità di persone che hanno tutto il diritto di sentirsi protagonisti,
dignità di cittadini che vogliono ragionare insieme su come essere tutti più felici.
Il nostro è un quartiere che ha dato molto a tutta la città e che vuole continuare a
farlo. A patto, però, che le future decisioni vengano prese con la nostra
partecipazione e il nostro coinvolgimento.
Questo mandiamo a dire a tutta la città: noi vogliamo decidere sulla nostra vita, sul
nostro quartiere.
Dalle assemblee dei cittadini attivi e dai dibatti pubblici sui problemi di assetto del
nostro quartiere, sono nati tre laboratori: laboratorio per le emergenze; laboratorio per
le aree dimesse; laboratorio per la scuola. I laboratori sono stati gruppi di lavoro di
cittadini che hanno riconosciuto l'identità del quartiere, il modo per contrastare il
degrado, la via per risolvere i problemi. Soprattutto hanno elaborato delle proposte
che oggi poniamo alla discussione dell'assemblea popolare.
Molti sono i problemi spiccioli, a volte insignificanti, che però rendono la vita
degli abitanti di San Vito Serraspiga - Stadio piuttosto difficile. Anche
piccoli interventi sia amministrativi che di manutenzione ordinaria
inciderebbero sui tempi di vita degli abitanti. Per esempio un autobus che
colleghi il quartiere con l'università spingerebbe molti a lasciare l'automobile a
casa e a guadagnare tempo. Per alcuni di questi piccoli problemi la soluzione
tocca anche a noi (tenere pulite le strade, parcheggiare per bene ecc.). Il
laboratorio ha comunque individuato queste emergenze e queste proposte:
a) Dare i nomi alle vie (toponomastica): troppe strade del quartiere sono
senza intitolazione.
b) Pedonalizzazione di alcune strade interne: alcune vie devono essere
lasciate libere da automobili, luogo di incontri sicuri per i residenti.
c) Sicurezza stradale: bitumazione vie, regolare e scoraggiare l'uso delle
strade interne diventate, dopo la sistemazione di via degli stadi, circuiti
per pericolose gare a ridosso di marciapiedi e portoni davanti ai quali
giocano i bimbi o passeggiano gli anziani.
d) Trovare soluzione alle famiglie di c.da Molara: pulitura e sistemazione
di quell'area.
e) Istituire una postazione di medico di quartiere: è paradossale che la
guardia medica del quartiere si trovi a Castrolibero, in un altro comune.
Immediatamente una postazione medica anche con personale qualificato
e volontario.
f) Rimozione carcasse e materiale di risulta.
2. Laboratorio per le aree dismesse.
Le aree della Centrale del Latte, del mattonificio e di c.da Molara
rappresentano una grande opportunità di crescita del quartiere e della sua
vivibilità. Sono aree prevalentemente private ma non vogliamo che si
costruiscano enormi palazzoni né ennesimi centri commerciali. Vogliamo
vivere meglio, non dover consumare di più. Vogliamo luoghi per incontrarci
non luoghi dove spendere. Vogliamo luoghi comuni dove socializzare, giovani
e vecchi, donne e uomini, residenti e immigrati.
La richiesta è l'avvio di un tavolo di discussione misto fra cittadini del
quartiere, tecnici comunali, architetti, urbanisti, sociologi, per "disegnare"
socialmente e urbanisticamente le tre aree.
Per quanto ci riguarda pensiamo ad un cinema popolare, un centro sociale che
sia un luogo comune per incontri, laboratori teatrali, musicali, ricreativi, sale
per la navigazione in internet, sale da ballo e da mostre. Insomma deve essere
salvaguardato l'uso sociale per attività dei residenti di almeno parte di quelle
aree. Infatti per quelle aree ci sembra eccessivamente alto l'indice di
fabbricabilità (4,5) così come la percentuale destinata a residenze private
(70%).
Ci preme però in particolare segnalare l'attenzione di tutti sul degrado in cui
versa la scuola materna di Serraspiga, una struttura che non ha più di dieci anni
di vita: un vero peccato. Nei prossimi giorni,lanciamo qui la proposta, andremo
tutti, tutti noi, a pulire quella struttura, a dimostrare che basta poco per
riprendersi spazi dove ideare attività sociali.
Puliremo quanto c'è da pulire e chiederemo al comune di darla in gestione a
chi davvero e da anni lavora nel quartiere a fianco dei più deboli e dei più
bisognosi, chiederemo che quella scuola abbandonata diventi un luogo gestito
dall'associazione di volontariato La Spiga e luogo di attività per la parrocchia
di San Giuseppe. Solo così diverrebbe un posto di tutti dove ognuno potrebbe
dare il suo contributo.
La scuola è una ricchezza del quartiere ed è interesse di tutti i residenti che vi
sia una scuola di qualità capace di fornire risposte ai bisogni che vengono dai
cittadini, qualunque sia la loro età. Crediamo che il vero ruolo della scuola sia
quello di fare in modo che la comunità del nostro quartiere cresca sotto tutti i
profili: culturali, sociali e di nuove competenze. Magari anche attraverso
strumenti che oggi sono a disposizione delle istituzioni come i fondi CEE.
La scuola deve essere del quartiere, nel senso che deve essere un luogo dove si
va certo per imparare ma anche dove socializzare; la scuola dei nostri quartieri
deve essere aperta alle donne che troppo spesso hanno dovuto abbandonare gli
studi, ai giovani che sono stati espulsi magari perché bisognosi di guadagno
immediato, agli anziani che vogliono imparare a scrivere e a far di conto. Ma
deve essere aperta anche a chi , a qualsiasi età, vuole conoscere l'inglese o
internet, a chi vuole conoscere e diffondere le tradizioni artigianali ( per
esempio i cittadini della comunità rom sanno lavorare il ferro e sarebbe un
peccato che andasse perso questo sapere), a chi vuole vedere insieme ad altri
film, dibattiti culturali, incontri.
Insomma questa è la scuola che vogliamo nel nostro quartiere e questo è
quanto faremo con i docenti e gli insegnanti dell'IPSIA ( che metteranno a
disposizione del quartiere strutture importantissime) e della scuola media con i
quali studieremo i modi per far sì che la comunità partecipi consapevolmente.
Per essere breve si tratta di organizzare con le scuole le seguenti attività:
a) "Ritorno a Scuola" cioè corsi per donne e anziani che vogliano ritornare sui
banchi e ricominciare là dove avevano lasciato.
b) "Navigo anche io": laboratori guidati alla navigazione in internet per tutti i
residenti.
c) "All'opera": laboratori e corsi di artigianato ( ferro tipografia-
falegnameria) per giovani apprendisti.
d) "Formazione civica": film, dibattiti, incontri e quant'altro per stare meglio
insieme e discutere dei problemi della nostra società con esperti delle
professioni e dell'università.
e) Tornei sportivi
Per tutte queste attività c'è la disponibilità delle nostre scuole, si tratta adesso di
metterci tutti insieme all'opera per realizzarle.