Caro Direttore,
ho partecipato (fortunato!) al Corso di Studi Cristiani, della durata di cinque giorni,
che si è tenuto ad Assisi alla fine di agosto, organizzato annualmente (è al suo 62°
anno) dalla Pro Civitate Christiana.
Ne ho tratto un'impressione tanto positiva da sentire la necessità, quasi
l'obbligo, di partecipare ad altri queste mie impressioni.
Non potrò, ovviamente, dare un resoconto fedele; vi riporterò a brandelli gli
aspetti che mi hanno colpito di più.
Già il titolo del Corso era un inno alla Politica, un inno alla vita: "Aprire un
varco alla speranza"; e poi la sede, la Cittadella di Assisi, con la sua atmosfera, con i
suoi tetti che già con le tegole, dettavano, creavano un clima di serena tolleranza, di
invito al dialogo; e poi lo stile dell'organizzazione dei lavori, fatto di semplicità e di
cordiale compostezza; il rapporto fra palco e platea, facile e paritario.
Le relazioni che mi hanno lasciato più tracce:
· Quella di Ilvo Diamanti dal titolo "Il furto della speranza", la cosa più
"politica" che io abbia sentito negli ultimi anni;
· "I cantieri della speranza" relazione di un ottimo senatore trentino, l'on.
Giorgio Tonini, sulla storia delle teorie della pace;
· Un pregevole filmato di Renzo Salvi, che ha messo insieme materiali di
repertorio RAI con testimonianze di don Mazzolari, don Milani, La Pira, Padre
Balducci, don Turoldo, Dossetti: un'antologia di tolleranza e di apertura al
dialogo praticati.
Mi permetto di proporvi frasi, frammenti stralciati dagli appunti che ho preso.
... "il sogno condiviso da molti può diventare realtà per convergenza di
orizzonti"... "non ottimismo ottuso, cieco ma occorre decidere di
sperare...sperare per tutti" (come fanno i no global)..."una speranza senza
evadere le proprie responsabilità"..."speranza è ottimismo + anima"..."la
ragione senza speranza non potrebbe volare"..."la paura politicamente pesa e
rende più della speranza ed è questo che di solito i governi strumentalizzano".
Le ragioni per una speranza ora: "è cresciuta la protesta, la mobilità e la
partecipazione sociale, soprattutto, nei giovani...il 75% delle persone si dichiara
mobilitabile sulla pace...le bandiere della pace esposte ai balconi hanno
trasformato anonimi ed estranei vicini in nostri sodali, in prossimo nostro" sin
qui Diamanti.
..."la speranza è uno strumento cognitivo, molte positività non si riescono a
vedere se prima non si sognano" (Mancini, docente di Ermeneutica filosofica
all'università di Macerata).
... "godere la vita vuol dire riuscire a cogliere le positività che nella vita ci
sono"... "la speranza deve avere tre elementi indispensabili: positività, futuro e
plausibilità"... "i sondaggi, cioè la voglia di assecondare, impediscono la
funzione pedagogica della politica"... "non bisogna avere paura di diventare
marginali"... "bisogna valorizzare le insiemità delle differenze"... "siamo in
un'epoca dominata da inappetenza dei valori" (quest'ultima è di Oscar Luigi
Scalfaro, per il resto abbastanza incolore).
... "se le politiche non sono per l'uomo, vadano al diavolo le politiche" (Padre
Davide Maria Turoldo dal documentario).
... "Tenere insieme radicalità e moderazione. Non è vero che la politica sia (o
debba essere) sempre mediazione"... "la rassegnazione è una grande povertà".
Ma la cosa che più ha coinvolto me (me laico, me ateo) è stata la preghiera
comune con cui si è concluso il Corso, in cui tutti i 400 partecipanti cantavamo
insieme la preghiera intonata dal giovane mussulmano e poi quella del professore
ebreo e poi quella cristiana.
Scusami Direttore le lungaggini ma, per quanto mi sia sforzato, non sono riuscito
a rinunziare a niente di quello che ho riportato; tu con più facile distacco depenna
il sovrabbondante.
Ciao
Pasquale Alcaro