Ora Locale

(Digita o Clicca su "Ora Locale" per tornare indietro)


Battuta la logica della sopraffazione

di Nuccio Iovene


( Carissimi, sperando di fare cosa gradita, vi trasmetto l'editoriale apparso su
"Calabria Sera").




Rocco Cassone, Sindaco di Villa S. Giovanni, ha ritirato le sue dimissioni, annunciate nelle scorse settimane a seguito dell'ennesimo atto intimidatorio perpetrato nei suoi confronti e nei confronti di tutta la città da lui amministrata.
La mobilitazione seguita a quell'annuncio ha avuto la meglio. Partiti, sindacati, parlamentari, associazioni e cittadini hanno chiesto a gran voce, al Sindaco di Villa, di non gettare la spugna, non darla vinta alla violenza ed all'illegalità. Le iniziative che si sono succedute, il viaggio dei capigruppo del centrosinistra della Camera dei Deputati, gli impegni del Ministro degli Interni Pisanu, hanno reso evidente che gli amministratori di Villa non sono soli e la loro battaglia è una battaglia fatta propria da molti altri, in Calabria ed in Italia.
A Villa oggi ha vinto la democrazia invece che la logica della violenza; la solidarietà invece che l'omertà; hanno vinto le istituzioni invece che la mafia. Questa vittoria, che ha fatto tirare a tutte le persone oneste un sospiro di sollievo, ha ora bisogno di continuità e azioni conseguenti. E non solo relativamente a Villa San Giovanni.
Certo Villa e il suo territorio sono al centro di imponenti interessi, a partire da quelli derivanti dal progetto del Ponte sullo Stretto. Il Ponte, nonostante le innumerevoli controindicazioni, resta l'unica opera per il Sud a cui, con accanimento terapeutico, il governo Berlusconi sembra dedicarsi. Niente di analogo per l'autostrada Salerno - Reggio Calabria, o per l'alta velocità ferroviaria Napoli - Reggio C., o ancora per la SS 106, vere e proprie emergenze nazionali a cui Berlusconi e Lunardi (ed insieme a loro Tassone) non dedicano alcuna attenzione significativa.
Il Ponte, come si sa, ha molti punti deboli: dal punto di vista tecnico; da quello della sostenibilità economica ed utilità sociale; da quello della compatibilità ambientale e territoriale.
Ed insieme a questi ne ha un altro: l'interesse assai forte manifestato dalle principali "cosche" di Calabria e Sicilia e documentato in numerosi atti ufficiali della Procura Nazionale Antimafia, della DIA, dello stesso Ministero dell'Interno. Motivo ulteriore, questo, di allarme e di impegno ad alzare il livello di guardia nella lotta alla criminalità organizzata e nella tutela della vita democratica delle istituzioni locali e dei loro rappresentanti.
Ma Villa è in Calabria la punta dell'iceberg. Quell'iceberg rappresentato dalle centinaia di amministratori locali, imprenditori, esponenti politici presi di mira dalle "cosche" o vittime della logica perversa della violenza e delle intimidazioni. Una realtà diffusa e crescente, tanto da rappresentare una vera e propria questione democratica, a cui dare risposte adeguate.
Sarebbe sbagliato sottovalutare, come Chiaravalloti continua a fare, ciò che sta accadendo in Calabria. Se le istituzioni locali cedono sotto i colpi della 'ndrangheta, ad aprirsi è una falla nel sistema democratico ed istituzionale dell'intero Paese.
Non vedo ancora prevalere, nell'azione del Governo e tanto meno in quello della Regione, questa consapevolezza. Il fatto cioè che non si tratti di una questione, per quanto grave e drammatica, di dimensione locale, da lasciare gestire in questo ambito, quanto invece di una situazione che per entità, diffusione, gravità, necessita di un impegno straordinario e nazionale in grado di contrastare, isolare e sconfiggere la 'ndrangheta e le sue connessioni, sempre più forti, con l'economia e la politica. La Calabria, insomma, è oggi una banco di prova nazionale, come lo è stata in altri momenti la Sicilia, nella lotta alla criminalità organizzata.
I Sindaci, gli amministratori locali, gli imprenditori, non si tireranno indietro se sentiranno da un lato la mobilitazione ed il sostegno della società civile, dei cittadini, dell'opinione pubblica e dall'altro la forza dello Stato che non delega, non lascia unicamente a loro l'azione di contrasto, ma l'assume direttamente su di se, in termini di sforzi organizzativi e di indagine, di impegno delle energie migliori oggi a disposizione, di scelte coerenti e trasparenti in grado di smascherare e colpire coloro i quali con la 'ndrangheta coltivano relazioni ed interessi.
Ecco perché salutiamo con grande soddisfazione la decisione di Rocco Cassone di rimanere al suo posto, e con lui quella di tutta l'amministrazione democratica di Villa San Giovanni. Ecco perché tutti, oggi, ci sentiamo con orgoglio cittadini di Villa.



Ora Locale

(Digita o Clicca su "Ora Locale" per tornare indietro)


L'edizione on-line di Ora Locale e' ideata e progettata da
Walter Belmonte