Anche in Calabria, come in altre regioni e provincie del nostro Paese, un nuovo fermento
politico agita la società. Gruppi intellettuali, giovani, movimenti ambientalisti, associazioni
culturali, riviste esprimono sempre più apertamente un nuovo bisogno di partecipazione
civile, una critica serrata al governo regionale, una insoddisfazione profonda per la povertà di
iniziativa e di proposta delle forze politiche del centro sinistra. Di recente, sulla rivista “Ora
locale” e sul “Quotidiano”, intellettuali e uomini politici hanno avviato la delineazione di
alcune linee di progetto e aperto un’ampia discussione sull’avvenire politico della regione. E’
un dibattito destinato ad allargarsi e a continuare. Ma accanto ad esso oggi appaiono
necessari momenti di incontro e di coagulo fra le varie forze disperse sul territorio perché
pongano a confronto idee, programmi, esperienze. Al tempo stesso è tuttavia auspicabile,
dove è possibile, incominciare ad avviare dibattiti pubblici nei quartieri, nelle università, nei
paesi, in tutti i luoghi in cui i cittadini e la popolazione possano esprimere i propri disagi, le
proprie esigenze, le proprie aspirazioni. Occorre in una parola che appaia ormai visibile
all’opinione pubblica regionale l’esistenza di un movimento che, autonomamente dai partiti –
ma non animato da volontà di contrapposizione e di rottura – vuole concorrere in prima
persona alla formazione di un programma politico per le elezioni regionali del 2005. Un
programma in grado di arricchire ed elevare il tono del dibattito elettorale, ma anche di
definire le linee strategiche per un possibile incremento della democrazia, dell’occupazione e
della prosperità della Calabria nel nuovo contesto dell’Europa.