Il giorno è arrivato. Dal giorno successivo alla manifestazione di Roma tutti i compagni e le compagne delle Camere del Lavoro della Regione e in particolar modo quelle di Catanzaro e del circondario abbiamo lavorato per la riuscita di questo sciopero generale e della manifestazione regionale che si era deciso si svolgesse nel Capoluogo.
Assemblee, telefonate, fax, preparazione di striscioni, di volantini e di manifesti: un lavoro estenuante di una ventina di giorni pieni, senza, peraltro, che ci si pesasse neanche un poco. Perché la volontà e la passione di dimostrare la nostra opposizione all'attuale regime è così forte da farci dimenticare ogni altra cosa.
Il giorno è arrivato. Esco da casa alle 7.30 e percorro la strada fino al punto di ritrovo pensando alla manifestazione, alle difficoltà logistiche che il corteo avrebbe potuto affrontare lungo le strade strette della mia città, al numero effettivo dei partecipanti e a quello sicuramente che sminuito verrà dato dagli organi ufficiali.
Alle 8.00 sono sul posto e ci mettiamo subito al lavoro; la grande piazza è ancora vuota e allora abbiamo il tempo di sistemare gli striscioni sulle recinzioni per essere punto di riferimento per i compagni e le compagne delle categorie che pian piano arrivano.
Dal nuovo camper dello SPI-CGIL, con lo sfondo musicale di un magnifico De Andrè, estraiamo aste e bandiere per distribuirle ai manifestanti che cominciano ad arrivare sempre più numerosi: per ogni pullman che arriva, c'è un gioioso assalto alle bandiere. Negli occhi e nelle voci scorgiamo orgoglio e grande senso d'appartenenza. Nei commenti tanta indignazione contro i provvedimenti antidemocratici contro i quali protestiamo. Si avverte la consapevolezza di tutti che il motivo della nostra protesta non è solo la modifica all'art.18, ma la difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e, complessivamente, della democrazia del nostro Paese.
Intanto la piazza si riempie completamente; ci sono tutti: Cgil, Cisl, Uil, le Associazioni degli Studenti e tanti studenti sparsi, Centri Sociali, Cobas, Sindacati Autonomi, Partiti, Amministrazioni Pubbliche e Personalità politiche.
C'è il nostro storico tamburino Michele che, nonostante la sua salute non perfetta, ha voluto esserci. Più in là si prepara la Banda di Bivongi, che aprirà il corteo, e vedo anche la Fanfara di S. Sostene.
Appena muove il corteo mi muovo anch'io: ho il compito di fotografare questa grande manifestazione che, sicuramente, è la più grande che mai si sia svolta a Catanzaro. Più tardi sapremo di essere 30.000.
Sono preoccupato del fatto che a Catanzaro è impossibile fotografare l'intero corteo: le strade strette, infatti, consentono solo viste parziali della manifestazione e, nella mia mente, penso come sarebbe utile adesso essere su un elicottero. Pazienza, cercherò di fare il possibile per descrivere questo fantastico evento.
Scorrendo il corteo posso osservare le decine di striscioni fra i quali ne noto uno con dietro centinaia di giovani su cui spicca uno slogan che non si vedeva da tempo: "STUDENTI E OPERAI UNITI NELLA LOTTA". E mi chiedo che senso abbia l'affermazione dei "berluscoidi" secondo i quali sciopereremmo contro gli interessi dei nostri figli. I miei c'erano e c'erano anche quelli di tantissimi altri lavoratori.
Arrivo a Piazza Prefettura e, dal palco, si vede tutta la piazza già completamente piena di manifestanti con le loro bandiere; mi informo: la coda del corteo è ancora nei pressi del rione S. Leonardo. Eccezionale.
Fotografo gli oratori e poi ascolto i loro interventi ai piedi del palco in mezzo a tutti gli altri, fino alla fine.
Poi, tornando, mille pensieri: la consapevolezza di aver vissuto una giornata importante insieme a milioni di altre persone in tutt'Italia, la soddisfazione di aver contribuito a dare una risposta forte all'attacco ai diritti da parte del Governo, la preoccupazione che questo non potrebbe bastare ed insieme la forza di continuare fino a quando non sconfiggeremo il progetto di Governo e Confindustria. Forza che puoi ricevere solo da questa immensa, meravigliosa ed emozionante moltitudine di persone.